Alunni con DSA: orientamento


Ragazzi e ragazze con DSA:
scegliere o cambiare indirizzo alla Scuola Secondaria di II grado

Il tema del nostro approfondimento, non è il generico riferimento all’alunno con Bisogno Educativo Speciale. Tratteremo qui di qualcuno con specifiche caratteristiche, che rientrano nell’ambito del Disturbo Specifico dell’Apprendimento. 

Perché, va detto, se non esiste una persona uguale ad un’altra, non esiste nemmeno un alunno con DSA uguale all’altro ed anche i ragazzi e le ragazze con altri BES, sono molti e differenti tra loro. 

Le conseguenze sul piano delle potenzialità e caratteristiche neuropsicologiche, ma anche sul fronte delle possibili difficoltà a scuola, sono diverse se parliamo di DSA o se invece ci riferiamo a qualsiasi altra tipologia di BES. Proprio per evitare che questa scelta linguistica (Bisogni Educativi Speciali), profondamente inclusiva, frutto di un percorso culturale di impegno civile e pedagogico, diventi una mera etichetta verbale, ci riferiamo qui solo agli alunni e alunne con DSA, cercando di individuare qualche criterio utile per scegliere o cambiare la Scuola Secondaria di II grado. 

Utile a chi? Direi innanzitutto ai genitori, almeno così mi auguro; di conseguenza, utile ai loro figli.

Partiamo da un’affermazione chiara e forte: poiché gli alunni e le alunne con DSA non hanno deficit cognitivi, potenzialmente hanno le stesse possibilità di scelta dei loro coetanei normolettori (cioè, non DSA). Ed hanno le stesse potenziali paure, incertezze e perplessità, rese ancor più difficili a causa del proprio profilo DSA. Anche sbagliare scuola, fa parte delle possibilità… e capita spesso di dover cambiare indirizzo di studi nel corso del primo anno di Scuola Secondaria di Secondo grado

Cosa può fare un genitore?
Potete muovervi in tanti modi: cercare scuole e programmi da condividere con i vostri ragazzi, seguire scrupolosamente il piano di orientamento proposto dalla scuola, informarvi in rete e anche, mentre fate tutto questo, provare ad ascoltarli ed a riconoscerli per come sono e non per come, forse, dovrebbero essere o potrebbero diventare. Infatti, negli gli anni della Scuola superiore, sarà (oppure lo è già) protagonista di numerosi cambiamenti e probabilmente non ricorderà più nemmeno perché aveva scelto un indirizzo piuttosto che un altro. Ciò che conterà, ogni giorno, sarà andare volentieri a scuola.

Check
Ecco un semplice check da fare per riflettere sui vostri ragazzi, le loro potenzialità, i loro limiti attuali e le loro competenze. Rispondete a queste domande il più onestamente possibile.

1 Quali sono gli interessi disciplinari emersi negli ultimi tempi: cosa studia senza bisogno che voi lo dobbiate convincere?

2 – Quali sono le discipline nelle quali si applica riscontrando meno fatica e difficoltà attentive: cosa studia senza doversi muovere in continuazione o cercando scuse per interrompere?

3 – Quali sono i punti di forza che riguardano il potenziale cognitivo? Fantasia, creatività, intuito, riflessività, originalità…

4 – Quali sono i suoi punti di debolezza sul versante cognitivo? Lentezza generalizzata, imprecisione, disfattismo di fronte a compiti nuovi…

5 – Quali sono i DSA che gli danno più filo da torcere, indipendentemente dai risultati disciplinari? Lettura e comprensione del testo, ortografia e scrittura, calcolo… Ad esempio, magari è bravo in Matematica, ma fa tanta fatica? Pensateci bene…

6 – Quali sono i suoi punti di forza sul piano emotivo? Esuberanza, caparbietà, costanza, tolleranza alle frustrazioni, allegria, facilità nel fare amicizia…

7 – Quali sono i suoi punti di debolezza sul piano emotivo? Insicurezza, timidezza, arrendevolezza, incostanza, difficoltà nel fare amicizia…

8 – È in grado di organizzare lo studio in autonomia? Per niente/ Parzialmente/ Del tutto

9 – Sa usare gli strumenti compensativi digitali, come ad esempio, un programma per creare le mappe, una sintesi vocale, programmi per digitalizzare i testi, dizionari elettronici?

10 – È/Sarà disponibile ad utilizzare strumenti compensativi in base all’eventuale PDP che verrà condiviso a scuola?

11 – Tende a voler frequentare una scuola piuttosto che un’altra in base a stereotipi o in base a riflessioni personali?

12 – È possibile conciliare i suoi desideri con la presenza eventuale di compagni o amici che conosce?

13 – Quanta importanza attribuisce, ora come ora, al fatto di poter lavorare subito dopo la fine della Scuola Secondaria di Secondo grado? Ha una visione realistica di questo aspetto?

14 – Quanta importanza attribuisce al desiderio di poter proseguire gli studi dopo la scuola Secondaria di secondo grado?

15Ha un sogno nel cassetto per il quale il titolo di studio conseguito potrebbe in qualche modo essere decisivo?

Se questa lista di elementi vi appassiona e vi è di aiuto, condividetela con qualcuno che potrà darvi magari le risposte che vi mancano: i vostri ragazzi.
Ricordatevi che avete a che fare con una persona intelligente. Lasciatevi stupire, lasciate che si metta in gioco.

Per consulti e per dubbi riguardanti qualsiasi aspetto tra quelli affrontati nell’approfondimento, contattate il nostro servizio: CLICCA QUI

Rimani aggiornato

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER, riceverai notizie e informative con le novità e le opportunità più interessanti del mondo della scuole e della formazione.